CAM per l’illuminazione pubblica: Criteri Ambientali Minimi per la progettazione

I Criteri ambientali minimi (CAM) guidano la progettazione e la gestione degli impianti di illuminazione pubblica in modo sostenibile, efficiente e conforme alla normativa ambientale nazionale ed europea.

I CAM sono obbligatori per tutte le stazioni appaltanti della PA e costituiscono un riferimento vincolante per bandi, capitolati tecnici e gare d’appalto nel settore dei lavori pubblici.

È importante infine sapere, per completezza d’informazione, che i CAM specifici per l’illuminazione pubblica sono stati aggiornati con il Decreto Ministeriale 28 settembre 2017, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 novembre 2017.

Obiettivi dei CAM per l’illuminazione pubblica

I Criteri ambientali minimi hanno in sostanza l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale degli impianti di illuminazione, attraverso una progettazione ottimizzata e l’impiego di tecnologie a basso consumo energetico.

Negli impianti pubblici è ormai imprescindibile limitare l’inquinamento luminoso, attraverso il controllo delle emissioni verso l’alto e l’utilizzo di sorgenti luminose a bassa dispersione.

Un effetto secondario benché molto importante è anche rendere gli impianti più durevoli e meno bisognosi di manutenzione, riducendo i costi nel ciclo di vita delle infrastrutture.

Altro effetto secondario auspicabile è favorire un approccio circolare nella scelta di materiali e componenti, valutando la riciclabilità, la disassemblabilità e la gestione del fine vita.

Ambito di applicazione

I CAM si applicano a tutte le attività legate a:

  • Fornitura e posa in opera di impianti di illuminazione pubblica nuovi;
  • Ristrutturazione, riqualificazione o efficientamento di impianti esistenti;
  • Servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria, comprensivi della gestione energetica;
  • Appalti integrati, nei quali la progettazione e l’esecuzione dei lavori sono affidate allo stesso soggetto.
  • I criteri sono obbligatori per tutte le amministrazioni pubbliche e per qualsiasi importo dell’appalto.

Requisiti tecnici principali

1. Efficienza luminosa minima

Tutti gli apparecchi devono garantire un rapporto di efficienza energetica (lm/W) almeno pari a:

  • ≥ 110 lm/W per gli apparecchi stradali;
  • ≥ 100 lm/W per gli apparecchi destinati a percorsi pedonali, piste ciclabili, aree verdi o parcheggi.

Tali valori devono essere certificati da laboratori accreditati secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025.

2. Controllo dell’inquinamento luminoso

Gli apparecchi devono presentare:

  • Uplight ratio = 0%, cioè nessuna emissione diretta sopra il piano orizzontale (full cut-off);
  • Intensità luminosa verso l’alto non superiore a 0 cd per 1000 lm nella direzione 90° e oltre;
  • Possibilità di orientamento e schermatura per evitare dispersione luminosa.

Questi requisiti sono in linea con la norma UNI 10819:2021.

3. Gestione della temperatura di colore

La temperatura di colore della luce deve essere:

  • ≤ 3000 K nelle aree urbane e residenziali;
  • ≤ 2700 K in prossimità di parchi naturali, riserve, aree protette o sensibili.

L’obiettivo è ridurre l’impatto sulla fauna notturna, la salute umana e il ciclo circadiano.

Requisiti per il progetto illuminotecnico

Il progettista deve redigere un progetto conforme alla UNI EN 13201, che includa:

  • Analisi del contesto, traffico, utenze deboli;
  • Scelta delle classi illuminotecniche M, C o P;
  • Calcoli illuminotecnici con software validati (es. Dialux, Relux);
  • Prospetto dell’illuminamento medio, uniformità, luminanza, abbagliamento e risparmio energetico.

Il progetto deve anche contenere una valutazione dell’impatto ambientale e delle emissioni climalteranti evitate grazie alla soluzione proposta.

Requisiti per la gestione e manutenzione

I CAM impongono criteri per la corretta gestione nel tempo dell’impianto:

  • Durata utile dei LED ≥ 100.000 ore L80B10;
  • Disponibilità di pezzi di ricambio per almeno 10 anni;
  • Facilità di disassemblaggio per il riciclo a fine vita;
  • Implementazione di sistemi di telecontrollo per monitorare guasti, consumi e profili di regolazione;
  • Registrazione dei dati energetici e ambientali.

È inoltre richiesto l’uso di materiali a basso impatto ambientale, l’adozione di vernici non tossiche e la certificazione RoHS per la restrizione di sostanze pericolose.

Verifica e conformità

In fase di offerta e collaudo, l’impresa deve fornire:

  • Schede tecniche degli apparecchi;
  • Certificazioni di laboratorio accreditato;
  • Documentazione che attesti la conformità ai requisiti CAM;
  • Dichiarazione ambientale del prodotto (EPD), se disponibile.

La non conformità ai CAM può determinare l’esclusione dalla gara o la mancata accettazione dell’impianto.

Collegamenti con le altre normative

I CAM per l’illuminazione pubblica si integrano con:

Normative regionali (es. Legge Lombardia n.17/2000) e regolamenti comunali.

UNI EN 13201, per la classificazione stradale e i parametri di progetto;

UNI 10819, per la limitazione dell’inquinamento luminoso;

UNI EN 12665, per la definizione dei parametri fotometrici;

CAM edilizia (D.M. 23 giugno 2022), in caso di interventi su edifici pubblici;