Uni 10819:2021: come sono normate le prestazioni fotometriche per l’illuminazione esterna

La norma UNI 10819:2021, dal titolo completo “Prestazioni fotometriche per gli apparecchi di illuminazione esterna. Requisiti per la limitazione dell’inquinamento luminoso”, rappresenta uno dei riferimenti normativi per la progettazione degli impianti di illuminazione pubblica.
Il suo scopo è garantire che gli apparecchi installati all’esterno rispondano a requisiti prestazionali tali da limitare la dispersione della luce verso l’alto (o meglio la uplight ratio), contribuendo così alla riduzione dell’inquinamento luminoso.
La norma è stata aggiornata nel 2021, ed è di questa versione che si parlerà qui di seguito.
Contesto normativo e obiettivi
L’inquinamento luminoso è un problema crescente nel mondo così come nel Belpaese.
I suoi effetti negativi sono sotto gli occhi di tutti, oltre che misurati scientificamente: l’inquinamento luminoso ha un impatto negativo su ecosistemi, salute umana, sicurezza stradale e consumo energetico.
La UNI 10819:2021 nasce per rispondere a questa criticità, in accordo con:
● la legge n.17/2000 della Regione Lombardia e analoghe normative regionali;
● i Criteri ambientali minimi (CAM) per l’illuminazione pubblica;
● le norme europee armonizzate per l’illuminotecnica (es. UNI EN 13201);
● le linee guida ISPRA e gli obiettivi di sostenibilità ambientale previsti dall’agenda europea.
La norma definisce in maniera chiara quali caratteristiche fotometriche devono avere gli apparecchi illuminanti per evitare o minimizzare l’emissione di luce dispersa sopra il piano orizzontale (cioè verso il cielo).

Ambito di applicazione
La UNI 10819 si applica a tutti gli apparecchi di illuminazione destinati all’illuminazione stradale (strade urbane ed extraurbane), oltre che alle piazze, parcheggi e percorsi ciclopedonali, alle aree verdi pubbliche o private, agli impianti sportivi all’aperto, agli ambienti produttivi e industriali esterni, ai contesti rurali e naturalistici, inclusi i siti protetti e i parchi regionali.
È una norma volontaria ma spesso resa cogente attraverso regolamenti regionali o bandi pubblici, che ne prescrivono il rispetto per la fornitura e installazione degli impianti.
Parametri chiave della norma
La UNI 10819:2021 stabilisce limiti specifici per alcune grandezze fotometriche fondamentali, con l’obiettivo di controllare il comportamento ottico degli apparecchi in fase di emissione.

  1. Uplight ratio (ULR)
    Il parametro principale è l’uplight ratio (rapporto di emissione verso l’alto), espresso in percentuale e definito come:
    La quota di flusso luminoso emessa sopra il piano orizzontale rispetto al flusso totale dell’apparecchio.
    La norma impone che:
    ● Gli apparecchi destinati a zone sensibili abbiano uplight ratio ≤ 0%;
    In altri contesti, possa essere ammesso un valore massimo ≤ 1%, a seconda della destinazione e delle condizioni di installazione.
  2. Intensità luminosa a 90° e oltre
    L’intensità luminosa dell’apparecchio nel semispazio superiore non deve superare limiti definiti in candele per kilolumen (cd/klm), in particolare nelle direzioni comprese tra 90° e 180° rispetto al nadir. Questo criterio è particolarmente stringente per evitare abbagliamento e dispersione.
  3. Requisiti per il posizionamento e l’orientamento
    La norma fornisce anche indicazioni pratiche su come installare gli apparecchi, tenendo conto di:
    ● angolo di inclinazione massimo consentito (in genere 0° rispetto all’orizzontale);
    ● altezza e distanza rispetto agli elementi da illuminare;
    ● controllo dell’orientamento al momento del montaggio.
    Verifica e certificazione delle prestazioni fotometriche
    La UNI 10819:2021 stabilisce che le prestazioni fotometriche devono essere certificate da laboratori accreditati, secondo le norme UNI CEI EN ISO/IEC 17025. I produttori devono fornire:
    ● curva fotometrica in formato IES o Eulumdat;
    ● scheda tecnica con i parametri richiesti;
    ● dichiarazione di conformità alla norma.
    In fase di gara o collaudo, questi documenti costituiscono elementi probatori della rispondenza agli standard richiesti.
    Rapporto con altri standard
    La UNI 10819:2021 si integra strettamente con altre norme tecniche:
    ● con la UNI EN 13201, per quanto riguarda i requisiti prestazionali generali e la classificazione delle strade;
    ● con la UNI EN 12665:2024, per i termini e le definizioni illuminotecniche;

● con i CAM per l’illuminazione pubblica, in quanto i criteri ambientali minimi richiedono il rispetto di questa norma come prerequisito per la sostenibilità.
Implicazioni per l’edilizia pubblica e la progettazione urbana
Ricapitolando, la UNI 10819 è un riferimento centrale per progettare impianti conformi alle leggi regionali e ambientali.
Come già detto, contribuisce a ridurre l’inquinamento luminoso nei nuovi quartieri, nei centri storici o nelle aree naturalistiche.
Inoltre, è fondamentale per selezionare correttamente gli apparecchi da inserire nei capitolati e per giustificare tecnicamente le scelte progettuali in fase di validazione e collaudo.
In conclusione
Adottare apparecchi conformi alla UNI 10819 significa non solo rispettare la normativa, ma anche garantire efficienza, qualità visiva e sostenibilità ambientale, con un impatto positivo sia sulla comunità sia sui costi di gestione degli impianti.
Per i progettisti, le amministrazioni e le imprese questa norma è la base per operare con responsabilità e visione ambientale nel campo dell’edilizia pubblica.