Uplight ratio: cos’è, perché conta e qual è il suo ruolo nell’illuminazione pubblica

Il termine uplight ratio, tradotto letteralmente in italiano come emissione verso l’alto (sottinteso: della luce), rappresenta la percentuale del flusso luminoso totale emesso da un apparecchio che viene irradiata sopra il piano orizzontale.

Il valore si esprime come percentuale (traduzione dell’inglese ratio) rispetto al flusso luminoso totale emesso.

Esempio di uplight ratio

Un apparecchio con uplight ratio = 0% non emette luce al di sopra del piano orizzontale (è “cut-off” o “full cut-off”).

Un apparecchio con uplight ratio = 10% invia il 10% del proprio flusso luminoso verso il cielo.

Importanza del concetto di uplight ratio

L’uplight ratio è un parametro tecnico fondamentale in ambito illuminotecnico e urbanistico per diverse ragioni:

1) Inquinamento luminoso

Una percentuale significativa di luce proiettata verso l’alto non migliora la visibilità al suolo, ma contribuisce a disperdere energia nell’atmosfera. Questo fenomeno è alla base dell’inquinamento luminoso, che ostacola l’osservazione astronomica;

Inoltre, disturba i ritmi circadiani di persone e animali e comporta uno spreco energetico.

Per questo motivo, le normative moderne (come la legge italiana n.17/2000 della Regione Lombardia o la UNI 10819) impongono uplight ratio bassi o nulli per l’illuminazione pubblica.

2) Efficienza energetica

Una luce che va verso l’alto è energia sprecata.

Un apparecchio con uplight elevato può illuminare meno efficacemente la superficie utile e richiedere più potenza per raggiungere gli stessi livelli di illuminamento.

3) Conformità normativa e progettazione illuminotecnica

L’uplight ratio è spesso un requisito di progetto nelle gare pubbliche e nella progettazione sostenibile.

Molti capitolati richiedono apparecchi con uplight ≤ 1% o addirittura 0% in ambienti urbani, stradali o nelle aree naturali protette.

Come si misura l’uplight ratio

L’uplight ratio si ricava dalla curva fotometrica dell’apparecchio, in particolare attraverso la distribuzione della luce nei diversi angoli solidi.

La formula è:

Uplight Ratio (%) = (Flusso emesso sopra i 90°) / (Flusso luminoso totale) × 100

La misura è ottenuta con strumenti come il goniometro fotometrico all’interno di laboratori accreditati. Le schede tecniche dei produttori riportano spesso il valore di uplight ratio accanto al tipo di distribuzione luminosa.

Tipologie di apparecchi in base all’uplight ratio

  • Full Cut-off (Uplight = 0%)

Nessuna luce è emessa sopra l’orizzontale. Ideale per aree sensibili o norme anti-inquinamento;

  • Cut-off (Uplight < 10%)

Una minima percentuale di luce va verso l’alto. Accettabile in molte situazioni urbane;

  • Semi Cut-off (Uplight ≤ 20%)

Più luce verso l’alto. Non sempre conforme alle norme per l’illuminazione pubblica moderna;

  • Non Cut-off (> 20%)

Luce distribuita in tutte le direzioni. Ormai obsoleti per l’uso urbano.

Normative e riferimenti tecnici

In Italia e in Europa, il valore di uplight ratio è disciplinato da regolamenti regionali e standard come:

  • UNI EN 13201: norme sull’illuminazione stradale;
  • UNI 10819:2021: prestazioni fotometriche degli apparecchi di illuminazione per esterni;
  • Regolamenti regionali sull’inquinamento luminoso (come quello della Regione Lombardia);
  • Criteri ambientali minimi (CAM) per l’illuminazione pubblica: impongono apparecchi a basso impatto ambientale con uplight ratio ridotto.

In sintesi

L’uplight ratio è un indicatore tecnico essenziale per chi si occupa di progettazione illuminotecnica in ambito urbano e pubblico. Riflette la qualità di un apparecchio dal punto di vista ambientale, energetico e funzionale. Mantenere un valore di uplight ridotto – possibilmente nullo – è oggi buona prassi progettuale, oltre che un requisito richiesto da normative e linee guida per città sostenibili e smart.